Partendo dalle riflessioni introdotte nell’editoriale, abbiamo voluto costruire l’ottavo numero della newsletter OT cercando di ampliare gli orizzonti del nostro lavoro analizzando alcuni aspetti sociali, culturali ed economici che dobbiamo imparare a leggere anche come campanelli di allarme. Proprio a supporto di questo ambizioso traguardo ci siamo soffermati su aspetti internazionali che hanno avuto lo “svantaggio” di provare prima di noi, e sulla loro pelle, il confronto con il nuovo modello terroristico.
- A pag.6 abbiamo inserito una riflessione sull’ultima opera di Fethi Benslama e Farhad Khosrokhavar, “Le Jihadisme des femmes, Pourquoi elles ont choisi Daech”, pubblicato l’anno scorso dalle Edition du Seuil. Un volume dove i due autori, rispettivamente uno psicanalista Francotunisino, e un sociologo – accademico iraniano (oggi direttore di ricerca dell’Ecole des hautes études en sciences sociales di Parigi), ci accompagnano in un percorso di comprensione del fenomeno delle donne e la Jhiad, un tema che racchiude una delle sfide probabilmente più pregnanti e particolari del nuovo modello di reclutamento terroristico.
- A pag.11 abbiamo selezionato un’importante testimonianza della Psicoterapeuta Alessandra Zambelli responsabile della Formazione dell’Institut Alfred Adler de Paris (IAAP). Con una riflessione sulla “genesi dell’odio”, una lettura che ci rende contezza di due temi significativi, da un lato la necessità di disegnare un nuovo ruolo di attori che fino ad oggi non avevano un peso specifico nell’osservazione tecnica del fenomeno e dall’altro le implicazioni sociali nella genesi del terrorismo, rilanciando anche in questo la necessità di allargare la partecipazione ai “corpi intermedi” della società in questa nuova Sfida.
- A pag.13 invece abbiamo voluto segnalare la presenza di un nuovo interlocutore nel panorama dell’informazione sulla sicurezza con la rivista “Il Club” rivista trimestrale supportata anche dall’Ambasciata inglese con questo nuovo numero dedicato “La sicurezza dell’individuo” recentemente presentato alla Biblioteca della Camera dei Deputati, nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto a Roma. In quella occasione in occasione hanno partecipato, con Jill Morris CMG (Ambasciatore del Regno Unito in Italia), Marco Minniti (Ministro degli Interni), Claudio Galzerano (Direttore Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno), Andrea Manciulli (Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO), Raffaello Pantucci (Direttore dell’International Security Studies Royal United Services Institute (RUSI), Alberto Simoni (Capo della Redazione Esteri de La Stampa) e Francesco De Leo (Direttore de Il Club).
- A pag. 17 di questo numero presentiamo un’articolata ricerca su chi sono i “suicide bombers”. L’analisi è ricca di dati statistici estrapolati dai vari attentati compiuti i questi anni grazie a una ricerca condotta dall’Università di Chicago e a uno studio finanziato dalla N. A. T. O. Come spesso si dice i numeri non mentono o comunque ci aiutano a oggettivare meglio le nostre analisi. Emerge con chiarezza che vi è un trend in crescita dei attacchi suicidi compiuti da giovani di età massima di 31 anni. Il profilo è quello di un uomo (solo il 10 % degli attentati è compiuto da donne), single, con un titolo di studio superiore e con una scarsa conoscenza della sharia.
- A pag. 23 lanciamo una tavola rotonda virtuale ma che assume ogni mese maggiore concretezza con la presenza costante di un dibattito tra professionisti. Ci siamo presi la libertà di sottoporre agli autori che abbiamo recensito in questi mesi (speriamo non ce ne vogliano) alcune domande nate dalla nostra ricerca. Le risposte sono state elaborate sulla base delle loro opere e riproposte nel corso di un “seminario possibile”.
- A pag.33 chiudiamo infine questa edizione con una importante iniziativa di ABI, Convegno Banche & Sicurezza, con un ampio confronto sul tema Security nelle sue molteplici declinazioni, dal tema aziendale all’approfondimento istituzionale. Un dibattito che riteniamo di sicuro interesse per i nostri attenti e qualificati lettori e per il quale inseriamo il programma della tavola rotonda sul terrorismo; infatti, noi saremo presenti con una “nostra” sessione “la prevenzione del terrorismo” cui parteciperanno relatori di assoluto rilievo
Augurando buona lettura ai nostri lettori, speriamo di aver contribuito a sottolineare la forte vocazione inclusiva e allo stesso tempo fortemente proiettata all’estero dell’Osservatorio sul Terrorismo. Una condizione quasi necessaria alla luce delle profonde ragioni valoriali da cui trae origine e il supporto sempre più allargato con nuovi contributori. Nuove voci che ci giungono anche da altri contesti europei, offrendoci nuovi spunti di analisi e riflessione. Una pluralità di idee che ci offre maggiore consapevolezza sulla bontà e la forza dell’iniziativa e ci spinge a proseguire nell’auspicio di aver intrapreso una buona strada.